I CINQUE ANIMALI - NG YING
TIGRE (FU)
La Tigre è considerata
il re degli animali in Cina e i movimenti riflettono le
sue caratteristiche: forte, veloce, fiera, potente. La tigre è
l'animale yang per eccellenza, quindi il suo atteggiamento
tattico sarà in prevalenza offensivo. La sua strategia enfatizza
l’uso di grandi volumi di forza ed energia uniti ad un’ottima
struttura ed allineamento corporeo, per mantenere al tempo
stesso il controllo ed il bilanciamento del corpo. Per far
questo la tigre si muove in maniera lineare e sfrutta posizioni
strutturalmente forti e stabili che vanno a generare una
struttura corporea solida e connessa. I movimenti della tigre
richiedono affondo di anca, polsi, avambracci,
gomiti e spalle, mentre la potenza dei colpi viene dal
dorso; per eseguirli correttamente, quindi, occorre allungare la
colonna vertebrale, bloccare la vita a livello dell'anca, tenere
la testa in posizione verticale e mantenere il collo teso,
internamente coltivare ferocia coraggio e decisione da
riflettere nello sguardo.
Le tecniche caratteristiche della tigre sono in particolare
l'artiglio (fu jow)
singolo o doppio, artiglio della tigre nera (hak fu jow) e il
calcio a coda di tigre (fu mei tek).
GRU (HOK)
una gru si muove con grazia e calma con un andamento leggero e
bilanciato, simbolo di
equilibrio
ma al tempo stesso capace di
generare nel corpo una tensione attiva, mantenendo gli
arti morbidi, il tronco flessibile e sciolto. I colpi della gru
sono veloci, morbidi, mortali nonostante il corpo rimanga fermo.
In questo caso è, quindi,importante il controllo e l'equilibrio
del corpo infatti
la maggior parte delle tecniche della Gru sono morbide,
rilassate e circolari, ma comunque in grado di rilasciare una
grossa quantità di energia, sia
“dura”
che “morbida”,
al momento dell’impatto con il bersaglio. Quindi caratteristica
delle tecniche di gru l'atteggiamento particolarmente difensivo,
calma interiore, agilità. La gru utilizza un'estensione completa
del braccio con il corpo rivolto lateralmente rispetto
all'attacco e le sue strategie sono basate su quattro principi:
schivare, intercettare, trafiggere, ferire e per far questo la
Gru si muove in maniera rettilinea per evitare gli attacchi.
Anche se a prima vista potrebbe sembrare un animale
relativamente delicato e fragile, la Gru risulta essere un
tenace combattente proprio grazie alla sua elevata mobilità ed
alla capacità di colpire da angoli non usuali. La gru utilizza
il becco (hok choi) la testa (hok ding) le ali (fey hok)
e una particolare tecnica chiamata occhio della fenice (hok ding
sao o fung lan choi). La gamba, viene usata come strumento di
difesa e al tempo stesso di offesa e viene posizionata più
lontano possibile dal corpo per proteggere meglio le zone
vitali.
DRAGO (LUNG)
nella mitologia cinese, il drago rappresenta lo spirito della
natura, possedendo una forza sovrannaturale. Diversamente dal
drago occidentale, quello cinese è una creatura benevola. un
animale
spirituale
profondamente connesso al buddismo e rappresenta l’energia
interna
(hei) ed i metodi per coltivare quest’ultima. Il contributo
maggiore di questo animale al kung fu di
Siu Lam, infatti, è dato proprio dallo studio del
respiro
grazie al quale è possibile lo sviluppo e la coltivazione
dell’energia interna. I movimenti del drago sono fatti
lentamente e coordinati con profonda respirazione, la mente è
calma ma attenta a quello che avviene intorno, l'hei dal dan
tien circola nel corpo la mente è coordinata coi movimenti di
mani e piedi. Il drago ha atteggiamento tattico sia offensivo
che difensivo, raccoglie
e
ridireziona o addirittura incrementa l’energia
con cui interagisce, da un lato portandola al suo interno,
accumulandola e coltivandola, dall’altro è essendo in grado di
restituirla / respingerla, aumentandola di intensità. Le
tecniche tipiche di questo animale sono l’artiglio del drago
(LUNG JAAU) ed i pugni circolari usati anche con il dorso (GWA
CHUI). Il suo allenamento sviluppa forza interna e attraverso la
respirazione allena il controllo del QI, mentre le sue tecniche
di combattimento impiegano grandi movimenti del corpo con
potenza generata dai movimenti di rotazione dell'anca, combinati
con un gioco di gambe leggero, usati per eludere gli attacchi e
immagazzinare energia per i contrattacchi. Le tecniche delle
mani sono caratterizzate da grandi. movimenti circolari del
braccio che si flettono e quindi si attaccano al braccio
dell'avversario per bloccare e contrattaccare.
SERPENTE
(SEI)
Il
Serpente è l'animale simbolo per descrivere l’energia
a frusta
e la
cinestesia
motoria,
cioè la capacità di percepire e riconoscere la posizione del
proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli,
senza il supporto della vista.
Questo animale rappresenta l’energia interna, la sua forza,
infatti, proviene dall’interno
del suo corpo e si aggiunge alla calma e alla capacità di
bilanciare
le tecniche dell'opponente con le proprie,
formando tra di loro un tutt’uno ma
al tempo stesso distaccati. Non potendo sfruttare le
zampe per muoversi, il serpente deve usare movimenti interni
alla sua colonna e le connessioni del suo corpo per generare
torsioni
che gli permettano di spostarsi, schivare e colpire come una
molla, per cui nei suoi
movimenti allenterà tutte le articolazioni principali e
rilasserà i muscoli. I movimenti di serpente quindi, dovrebbero
essere leggeri, morbidi, veloci e continui, gli attacchi
solitamente rettilinei, penetranti, frustati e generati senza
produrre vistosi spostamenti del corpo,
la respirazione profonda, per permettere al qi di circolare in
tutto il corpo; in questo modo è possibile ottenere una
fulminea gestione nel generare attacchi e difese simultanei.
Le tecniche di serpente
sono sia offensive che
difensive cercando di produrre il danno maggiore
possibile in ogni singolo colpo, a differenza della Tigre, non
usando la forza , ma cercando di generare attacchi mirati
a colpire con velocità
e precisione
punti vitali.
Poiché la potenza dei colpi viene generata con tutto il corpo,
l'allenamento del serpente richiede che il corpo sia solido
internamente e morbido e flessibile esternamente in attesa di
applicare la tecnica in modo fulmineo. E' quindi
fondamentale generare una connessione di tutte le parti del
corpo e riuscire a mantenerle rilassate durante tutte le azioni,
in modo da poter sfruttare la globalità del corpo in ogni
dinamica. Allo stesso modo importante uno
studio approfondito
del Hei e del
respiro
che permettano di gestire al meglio le torsioni sulla colonna ed
i movimenti interni del corpo, esercizi di
mani appiccicose
(chi sau) per studiare il modo di neutralizzare gli attacchi.
Lavorando sul serpente, l’artista
marziale apprenderà così a far fluire il QI
attraverso la spina dorsale fino alla punta delle dita.
Infatti la tecnica che caratterizza questo animale è l’uso della
punta delle dita a mano distesa (CHAAP JEUNG) o testa di
serpente (sei tao) che colpisce i bersagli morbidi e la lingua a
serpente (sei see)
a 2 dita che colpisce i punti vitali
LEOPARDO (PAAU)
tra
l’enorme forza della Tigre ed la forza di penetrazione della
Gru, può essere inserito questo animale che trasmette l’immagine
di colpi penetranti e continui che sfruttano al loro interno una
energia elastica generata dalla parte inferiore
del corpo: risultato una potenza devastante. Rispetto alla
tigre, che fa affidamento sulla sua grossa taglia, il leopardo
lega la sua potenza al fatto che i suoi muscoli affusolati ed
allungati gli permettono di muoversi molto più
velocemente; in kung fu infatti, il leopardo,
rappresenta l'essenza della velocità, i suoi movimenti del corpo
sono vivaci e veloci
e l'agile gioco di gambe gli permette di sfrecciare
dentro e fuori per attacchi e schivate. Il Leopardo, inoltre, è
in grado di aumentare apparentemente la sua velocità grazie ad
un cambio costante e repentino degli
angoli
ed a spostamenti
continui durante i quali vengono usati tutti e quattro gli arti
per generare
attacchi simultanei e
concatenati
che vanno a colpire
tramite traiettorie sia lineari che circolari. Queste tecniche
vengono spesso usate come bloccate a colpire diagonalmente
l’attacco dell’avversario, prendendo forza da piccoli
spostamenti; in questo modo quindi una
bloccata diviene automaticamente un attacco:
caratteristica delle tecniche leopardo è la possibilità di
essere sia offensive che difensive e portate con grande velocità
e cambi di direzione tali che l’avversario, non essendo in grado
di difendersi contemporaneamente su più fronti, rimanga di
conseguenza paralizzato a subire una concatenazione feroce di
attacchi. La tecnica che caratterizza questo animale è il pugno
a zampa di leopardo (PAAU CHUI) che ha una superficie di
contatto piccola in quanto costituita solo dalle punte delle
dite ripiegate, per cui non richiede molta forza per esercitare
forte pressione sul bersaglio (tempie, gola, ascelle, gabbia
toracica e le articolazioni principali), come un pugno normale..
Un corretto allenamento prevede quindi
molto lavoro sugli
spostamenti ( footwork) sviluppando tra l'altro il senso
del bilanciamento.
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