KUNG FU
Il nome
Kung Fu è la traslitterazione degli ideogrammi Kung e Fu, che
significano sinteticamente "duro lavoro" e rappresentano il
concetto di raggiungimento di un obiettivo con grande
sacrificio, applicabile ad ogni campo della vita. Noi ci
occupiamo del Kung Fu inteso come la più antica e nobile delle
Arti Marziali.
FILOSOFIA NEL KUNG FU
Il Kung
Fu è stato nel tempo influenzato da tre correnti filosofiche:
il
Buddismo per l' aspetto meditativo
il
Taoismo per i principi della polarità Yin e Yang, il rapporto
con la natura e la ginnastica terapeutica
il
Confucianesimo per l'aspetto formale, la disciplina, le regole,
le gerarchie
Un
praticante di Kung Fu tradizionale, dovrebbe agire in armonia
con le leggi della natura ed avere rispetto per il suo maestro
ed in generale per il prossimo.
Le Arti
Marziali Cinesi sono state suddivise in due grandi gruppi:
a. Wai Chia o Sistema Esterno: comprende gli stili
cosiddetti "duri" o "esterni", chiamati così per
l’importanza delle caratteristiche esteriori delle
tecniche come forza e velocità. Il principale stile
esterno è lo SHAOLIN classico.
b. Nei Chia o Sistema Interno: comprende gli stili
cosiddetti "morbidi" o "interni", chiamati così per
l’importanza dello sviluppo dell’energia interna. Il più
noto stile interno è, senza dubbio, il TAI CHI.
Bisogna
dire subito che la suddivisione tra stili esterni e stili
interni è artificiosa e concettualmente errata in quanto, per
raggiungere l’efficacia, è necessario sempre combinare durezza e
morbidezza. Il flusso dell’energia è molto importante anche
negli stili detti "esterni", così come il vigore è necessario
anche nei cosiddetti stili "interni". Possiamo solo dire che
in una prima fase, negli stili "duri" le tecniche vengono
eseguite in maniera forte e veloce, mentre negli stili "morbidi"
vengono eseguite assai lentamente ed in completa decontrazione
In una
fase successiva negli stili "duri" si ricerca la morbidezza
mentre negli stili "morbidi" la pratica diventa più vigorosa.
E'
necessario, però, precisare che secondo alcuni tale
differenziazione è solo fittizia, poichè non esiste uno stile
completamente "esterno" ed uno completamente "interno", questo
perchè gli "esterni" col tempo tendono a diventare "interni" e
ad usare sempre di piu' i principi illustrati sopra.
STILI
Tra gli
innumerevoli stili tradizionali presenti in Cina, i più
conosciuti e praticati a livello mondiale sono i cinque stili
SHAOLIN (Hung, Choy, Lau, Li , Mok.).
Tra questi il più duro e completo, praticato sin dall’antichità
dai notabili del Celeste Impero e dalle famiglie più nobili e
potenti della Cina, è l’ HUNG GAR.
DA SHAOLIN A HUNG GAR TRA
STORIA E LEGGENDA
Il
tempio della "giovane foresta" (Shaolin) fu edificato
dall’imperatore Hsiao Wen nel Honan, una regione del nord della
Cina, nei pressi di una delle cinque montagne sacre: il monte
Songshan; era il 495. Il primo aggancio con le arti Marziali è
da ricercarsi dopo la fondazione del tempio, quando, nel 520
d.C. un monaco buddista indiano di nome Bodhidarma ( in cinese
Ta mo) si ritirò nel tempio di Shaolin. Notando che le sedute di
meditazione erano faticose e che i monaci erano così deboli da
cadere addormentati, Ta mo ideò dei movimenti che fuse con le
arti tradizionali cinesi dando vita a quello che sarà conosciuto
come il Kung fu di Shaolin: tecniche nate come mezzo per
fortificare corpo e anima inevitabilmente si svilupparono in
tecniche di combattimento marziali usate nei campi di battaglia!
Verso il 680, sotto la dinastia T’ang, quando la maestria dei
monaci di Shaolin di Honan era all’apice, fu costruito un
secondo monastero nel sud della Cina nella regione di Fukkien
(Fujian). Nel 1570 circa un incendio devastò il primo tempio;
sembra che i monaci depositari delle maggiori abilità
riuscissero a scappare rifugiandosi a Shaolin di Fukkien (Siu
Lam ) portando con loro i preziosi libri con i segreti della
loro mitica invincibilità. Fu grazie a questo episodio che
Shaolin di Fukkien vide crescere la sua importanza divenendo il
nuovo centro per la diffusione delle arti marziali in Cina. Nel
1644, i Manchu rovesciarono la dinastia Ming instaurando la
dinastia Ching con un regime duro e oppressivo. Fu questo il
motivo per cui i monaci di Shaolin, pur isolati dal mondo
esterno, trovando atroce la condotta dei governanti, decisero di
concedere asilo agli eventuali fuggitivi, per la maggior parte
ufficiali dell’ex governo Ming. Dopo le dovute considerazioni da
parte degli anziani del tempio ed aver esaminato le qualità dei
rifugiati, venivano loro insegnate le Arti marziali a secondo
delle capacità e del livello di ognuno. Varcare la soglia di
Shaolin non era cosa facile, infatti i candidati erano
sottoposti a dure prove di pazienza ed astinenza prima di poter
essere ammessi nel tempio: quelli che vi riuscivano sarebbero
poi stati iniziati al vero Kung fu dei monaci.
Nel 1768 i Ching distrussero il rinato
tempio di Shaolin Honan perché ritenuto un covo di ribelli La
leggenda narra che si salvarono cinque monaci considerati in
futuro gli antenati della boxe della Cina del sud. I loro nomi
erano Baak Mei il cui
nome è associato alla boxe del sopracciglio bianco che emigrò
nel Sichuan; Fung
Do Dak associato alla boxe della tigre bianca che si
trasferì nel monastero WUDANG nel Hubei;
Ji Sin associato alla
boxe HUNG che si
rifugiò nel tempio GAAU LIN SAAN nel Fukien;
Miu Hin associato
alla boxe delle 5
entità da civile si trasferì nel Kwangtung;
Ng Mui associata al
wing chun si rifugiò nel monastero della gru bianca tra lo Yunan
e il Sichuan. in queste terre continuarono l’allenamento della
arti marziali. Il kung fu venne
divulgato anche tra i civili ed è proprio in questo
periodo che divenne molto diffuso il tipico saluto del kung fu
con le mani posizionate con il pugno destro e il palmo sinistro
aperto ad rappresentare il sole e la luna, l’unione di questi
due caratteri cinesi designava il nome della dinastia MING.
All’inizio del XIX sec. i Ching
riabilitarono l’insegnamento delle arti marziali.
Hung tornò nella
sua città Foshan nel Kwantung per aprire una sua scuola con il
nome di Hung Ga Kyun Seuht (arte del pugilato della famiglia
Hung) durante questo periodo sposò Fong Wing Chun (nipote di
Fong Sai Yak). Nel suo insegnamento Hung Hei Gwoon seguiva i
principi appresi ma modificava alcuni aspetti per meglio
adattarli alle caratteristiche fisiche ed al livello degli
atleti. Nel sud della Cina il pugilato cinese veniva anche
chiamato Gung-Foo (Kung Fu) quindi lo Hung Ga veniva anche detto
Hung Ga Gung Foo.
Nel frattempo Ji Sin continuava i suoi
insegnamenti del kung fu camuffandosi come cuoco in una
compagnia teatrale che si spostava attraverso il sud della Cina
con delle giunche rosse, egli addestrava i rivoluzionari per
rieleggere i MING, a quel tempo le rappresentazioni teatrali
erano ricche di storie legate a combattimenti marziali di eroi
del passato, sfruttando questo egli insegnava l’arte del kung fu
di SIULAM .Quando Ji Sin
ormai molto anziano seppe della scuola di Hung nella città di
Fatshan, gli inviò il suo allievo migliore Luk Ah Choi per
permettergli un miglior perfezionamento. Un allievo molto abile
di Luk Ah Choi era Wong Tai che divenne suo successore. Anche il
figlio di Wong Taai, Wong Key
Ying era molto abile nelle arti marziali e diede un
grande contributo alla diffusione dello Hung Gar, egli era
considerato uno dei migliori dieci artisti marziali del Kwantung
(le 10 tigri del Kwangtung十虎廣東)
insieme ad un altro grande combattente di Hung Gar, Tit Kiu Saam
(avambracci di ferro) il cui vero nome era Leung Gwan.
Wong Fei Hung (nato nel 1847 e morto nel 1924) figlio di
Wong Key Ying ebbe lo
stesso successo del padre nelle
arti marziali, da cui aveva appreso l’hung gar, egli si esibiva
con il padre per le strade così ebbe numerosi contatti
con esperti di arti marziali, uno di questi contatti
molto importanti fu quello con
Lam Fong Sing allievo
di Tit Kiu Saam da
cui apprese la forma Tit sin kuen.
Wong Fei Hung
era uno dei migliori
esecutori della danza del leone del sud tanto da essere
soprannominato “il re dei leoni”. Venne anche arruolato
dall’esercito del Kwangtung come istruttore di arti marziali e
della milizia civile del Guangzhou. I suoi ultimi anni furono
dedicati allo sviluppo della scuola di suo padre,
la BO CHI LAM.
Con Wong Fei Hung
si comincia a parlare di storia moderna dello Hung Gar, molto
probabilmente tutte le forme di Hung gar giunte a noi oggi sono
le versioni da Lui riviste ed elaborate.
Lam Sai Wing (1861-1942), fu considerato il successore di
Wong Fei Hung. Dotato di notevoli doti nel Kung Fu, inizio lo studio
delle arti marziali all’interno dell’ambito famigliare per poi
proseguire gli studi sotto la guida di differenti maestri, fino
al giorno dell’incontro con
Wong Fei Hung,
sentendo molto parlare della abilità di
Hung nelle arti
marziali Lam decise
di verificare di persona se le voci erano corrispondenti a
verità, così che lo andò a sfidare (questo era usuale in quei
tempi) Lam si ritrovò scaraventato fuori della palestra dal famoso “calcio
senza ombra” per cui era famoso
Hung quindi
Lam rientro nella
sala ed inginocchiandosi davanti
Hung chiese di
divenire suo allievo. Lam
Sai Wing divulgò
l’Hung Gar tramite
pubblicazioni e facendo stampare dei libri sulle forme Gung Ji,
Foo Hok e Tit Sin, venne inoltre invitato
per l’hung ga il maestro
LAM SAI WING, insieme
ad altri maestri di stili differenti per la organizzazione del
wushu moderno
Lam
Sai Wing divulgò lo Hung Gar nel
Gwangjou e ad Hong Kong. Gli allievi più famosi tra
quelli addestrati a Hong Kong di Lam Sai Wing
furono Lam Jo,
Chan Hon Chung, Chiu Kao,
Wong Lee, Lau Jaam.
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